CAPODANNO IN INGHIA

MOTOVIAGGIO INVERNALE IN SICILIA

Tutti gli uomini separati sanno benissimo che, indipendentemente da qualsiasi sia stata la motivazione del distacco, è totalmente evidente che le responsabilità sono dell’uomo. Cioè a questo non si arriva col ragionamento, ma è un postulato imprescindibile da cui partire, per poi ragionare. Se poi si è fortunati, le decisioni importanti riguardo i figli verranno anche dopo prese al 50%, e questa è cosa di cui andare veramente fieri, e ringraziare la buona stella. Io, poi, sono molto più che fortunato, in quanto il mio 50 quasi sempre è 51. Solo in pochi casi diventa 49: sono i casi in cui bisogna prendere delle decisioni importanti sui figli…

Pertanto, quest’anno, sono partito all’attacco con largo anticipo, e usando più precauzioni di un curato e di una novizia in sagrestia. Visto che mia figlia è come me, ama girare all’avventura, e io per capodanno non so che fare ma so di per certo che non farò nessuna festa a casa di amici, o menchemeno cene in ristoranti, ho pensato di fare un bel giro in moto io e lei, in stile Robert Pirsig. Dove? Al caldo naturalmente !

La mia idea è….. Tunisia ! Daaaiii grandeee! Ma devo prenotare il traghetto! A mia figlia non dico niente, e cercando di non far trapelare le mie idee chiedo alla santa madre più volte e in vari modi, ma non c’è niente da fare: appena scopre che c’è il bencheminimo e seppur lontano rischio che io e la figliola si vada in moto, la risposta è : NO secco, e al 51% ovviamente. A beh certo. Passato il nervoso lascio passare novembre e metà dicembre, poi decido di fare un girello in solitaria, se sto a casa dassolo in giorni di festa rischio di tagliarmi le vene. La Tunisia in solitaria non mi va, ma una cosa è certa, la costante di andare al caldo rimane, ci sono 5 gradi a casa mia e ne ho già piene le scatole. Bene, non ho traghetti prenotati ma no problem, me ne vo in… Sicilia !!!

Intanto che  compro la lonely e le mappe comincio a sentire parlare di tale Burian, che viene dalla Russia, e che, non essendo mai stato in Italia, anche lui sembra abbia deciso di passare capodanno nel sud del nostro paese. Vabbè dai, posto ce n’è…

Il  30/12 è il grande giorno della partenza: sveglia con calma e via verso sud; l’idea è di fermarsi  da qualche parte a dormire, l’unico vincolo che ho è che ho prenotato (booking)  la notte del 31 a Catania, visto che è l’ultimo non vorrei avere problemi, e poi su internet ho visto che c’è un bel concerto in piazza. Ci sono 5 gradi alle 9 del mattino quando parto, ma non vedo l’ora di togliermi da qui e mandare degli sms di sfottò agli amici. La giornata di viaggio si svolge senza problemi sotto un cielo azzurro, a parte le temperature che non salgono mai. Arrivo a Salerno e la strada comincia a salire in montagna, c’è virgilius da tutte le parti,  la temperatura scende paurosamente e porca miseria vedo il meno davanti ai gradi sullo strumentino. E sono in Campania. Viaggio spedito, ma sempre meno. Poi in Calabria, e rallento. Lagonegro, Lauria nord, Lauria centro, Lauria centro sud, Lauria sud, KAAAZ, sto andando ai 40 all’ora, qui non mi passa più, e il cielo è sempre più scuro e non ci credo… fiocca! Fiocca in calabriaaa c’è un freddo della madonna e si fa buiooo!!!

Vento laterale, sposta la moto intanto che nevica sempre più e per fortuna non rimane. Sono sulla salerno reggio… e infatti cantiere…. coda… meno sette!!  Ma vaffanculo va in che girone sono capitato ? Mi sembra di guidare sulle uova, provo ad andar dritto in curva ma le leggi della fisica non sono tanto d’accordo…

Riesco ad uscire a Marano Calabro, un’ora per far la curva e appena fuori trovo un B&B che mi accoglie e mi fa anche la cena. Poteva chiedermi qualsiasi cifra, invece è a buon mercato e mi fa persino mettere la moto in sala pranzo, una cosa questa che avevo vissuto in passato solo molti chilometri lontano dall’Italia..

Le previsioni danno neve per domani, ma il 31 non nevica e riparto un pò sbigottito, ieri ho fatto 900 km e oggi ne devo fare solo 350 per arrivare a Catania ma non so mica se ce la farò.. Viaggio in mezzo alle montagne per molti chilometri, un centinaio, c’è in giro pochissima gente e te credo, e appena dopo Cosenza la strada scende al mare, io respiro finalmente e mi godo anche un pò la situazione, sento che ce la farò. Traghetto ed ecco la Sicilia, che si presenta con Messina e l’etna che sembra un pandorino natalizio. La temperatura è di circa 8 gradi e arrivo a Catania come un re.

La sera per cena chiudo l’anno con un paio di panini e un gelato chiacchierando con il tipo del bar che, avendo un ristorante attiguo di proprietà, mi dice che chiudono alle 3 e l’indomani riaprono alle 7… cavoli !!

Rientro in B&B, il titolare s’impietosisce e mentre guardo cosa riesce a dire il presidente della repubblica a reti unificate, mi bussa alla porta della stanza e mi porta una bottiglietta di spumante per festeggiare, saluta e va… penso che sfigato che sono, però quando stavo con altra gente pensavo che due palle è tutto finto, insomma non mi va mai bene niente. Non è vero, situazioni diverse, si impara a prendere il buono dove c’è e ad accettare i risvolti meno positivi, in realtà sono felicissimo di essere qui

UNO GENNAIO

Aaahhh, benvenuto 2015 !!! Ti saluto con un bel giretto motociclistico per la Sicilia! Chi non va in moto a capodanno… E infatti parto subito per Taormina, dove visito il teatro antico e dove sto strabene: ci sono 14 gradi, ho pure caldo, compro calamita e faccio un giro fino alla città che c’è sopra, Castelmola. Bellissime foto, con il fascino dell’etna che dall’alto domina il versante orientale dell’isola.

Ora, visto che Siracusa e Noto le avevo già viste nel 2012, taglio fino a Cefalu e mi sparo le stradine di montagna siciliane !! Incomincio a salire e arrivo a Randazzo, dove ricompare la neve sui campi, poi proseguo per Cesarò e Troina ma c’è neve sulla strada, la temperatura è scesa nuovamente a zero gradi, devo andare con calma e guardare bene dove metto le ruote,  il cielo è bello ma le strade sono sporche, ci sono tratti ghiacciati dove devo stare attento a passare nei solchi tracciati dalle macchine. Ogni tanto mi devo fermare perché la strada è tutta coperta dalla neve e come in un guado scegliere il passaggio che sembra meno difficile. Ma non le puliscono le strade ??? La situazione peggiora sempre più, poco prima di Nicosia taglio per la 27, voglio arrivare a Mistretta e poi sono sul mare ed è fatta. Niente da fare. In strada ci saranno 20 cm di neve un pò fresca un pò gelata, uno con un fiorino del ’70 mi dice “inghia, acchi ‘un se passa”, e infatti… bom! cado. Ma porca miseriaa!!!

Mi aiutano dei gentilissimi ragazzi, uno dei quali mi spiega che per arrivare a Mistretta devo andare fino a nicosia poi poco prima c’è una strada “ben battuta” che svalica il passo per cui di stare tranquillo. Bene!

Riparto, a Nicosia faccio benzina e poi via, ma la strada fa ancora schifo, troppi tratti ghiacciati. Dopo 15 km in seconda, parte un cantiere di lavoro che restringe la strada, e incomincia a far buio. Faccio fatica, tensione a mille, un’altra scivolata senza caduta mi fa poggiare d’istinto il piede sinistro a terra e la borsa laterale lo becca in pieno facendomi un male cane al polpaccio. Non manca molto al passo quando dopo aver incrociato un’auto vado per terra ancora, senza neanche sapere come, sempre a sinistra, e questa volta rompo lo spoilerino della Touratech che avevo sopra il cupolino. Per il resto sembra tutto ok, ma non vedo bene, sta facendo buio, rischio troppo, caaaalma ziobaio e ragiona! Sto facendo il mio elefante, tutto qua, ne ho già fatti un sacco, questo dev’essere quello del 2015, che vuoi che sia, (solo erano circa duemila km più a nord), si ma non so cosa trovo davanti, e per quanto tempo, allora decido di tornare indietro, che forse è peggio, ma almeno a Nicosia (15 km di pista nera kazz) troverò da dormire, e domani è un altro giorno. Sono sfiduciato, basta, domani riparto e me ne vado a casa, non me l’ha mica prescritto il medico !!

Dopo pochi km trovo un hotel/ristorante di montagna, proprio sulla strada, e mi ci fiondo dentro al volo. Unico ospite, un’ora, prima che arrivi l’acqua calda, camera fredda ma va benissimo, ciao a tutti! Wifi non funziona ma tanto guardar le previsioni qui non serve a niente, non è in alto ma in basso il pericolo, il cielo è sempre bello ma il problema sono le strade, non le puliscono perché non sono abituati alla neve. Come diceva il proverbio? Chi non va in moto a capodanno… o chi non cade a capodanno…?

DUE GENNAIO

Sebbene il tipo alla reception mi aveva detto che fino alle 9 non riuscivano a darmi la colazione, alle 8 sono già sveglio, mi giro e rigiro nel letto, ho pensieri, oggi me ne vado ma non so ancora come. Alzo la tapparella e c’è il sole. È già qualcosa. Fa freddino, ci saranno 4 gradi. Devo scendere da ste maledette montagne. Intanto comincio a scendere a far colazione, ma l’albergo è completamente deserto, esco dalla porta laterale a mettere qualcosa sulla moto e poi entro dalla principale ma E’ CHIUSA. Non c’è anima viva da nessuna parte. Anche il tipo alla reception se n’è andato e io son qui assolutamente da solo. Niente colazione quindi, torno su prendo tutto e parto. Il naso mi dice di non riprovare a fare il passo di ieri sera, allora scendo verso Nicosia e dopo 2 km ecco la strada tutta innevata oltretutto in discesa, sono già rigido come un baccalà e ogni tanto faccio qualche curva tutta dall’altra parte tanto qui non c’è in giro nessuno. A Nicosia la strada mi fa evitare miracolosamente il centro, e scendendo verso Leonforte la strada migliora decisamente, riesco a mettere anche la terza ma tanto fretta non ne ho. Arrivato a questo paese mi fermo a far colazione e c’è una lunga coda che attraversa il centro in una strada rettilinea e ci finisco dritto in mezzo. Mi fermo a chiedere ad un ragazzo scusa per andare verso Enna mi devo per forza infognare in questa coda? “Inghia, si!”. Ah grazie, pensavo ci fosse una strada migliore… “CI FOSSE, ma segui questa che ti conviene!”. Bene, grazie. I panorami sono comunque belli, io sono ancora impacciato ma è la tensione, in realtà non si scivola più .

Prendo l’autostrada dopo Villarosa e scopro con piacere che non si paga. La strada sale ancora e svalica a fianco al parco delle Madonie fino ad arrivare sulla costa tirrenica dove c’è un gran vento ma è tutta un’altra vita. Basta, non vado a casa più, confesso che ieri sera volevo mollare tutto ma ora mi sento più rinfrancato. Il residence è carino e costa una fischiata, guardo in stanza i prezzi in stagione normale e sono al triplo. Mollo tutto e riparto, voglio andare a Caccamo e sono curioso anche di passare per termini imerese, che sento spesso alla Tv per scioperi degli operai della fiat. Faccio statale che va benissimo, a Termini non vedo nessun stabilimento fiat ma solo uno grosso dell’enel, continua a tirare un gran vento e arrivo a Caccamo col naso gelato, ma sorridente, pensando al mitico Teocoli. Bello il castello, mi avventuro anche su per il centro ma sembra una scala a chiocciola, si va su con grande pendenza e non si arriva mai. NESSUNISSIMO in giro, ogni tanto sbuca qualche vecchietto che mi guarda strano poi sparisce. Torno giù e visto che è presto vado fino a Bagheria, voglio una foto della moto sotto il cartello di tutti questi paesi famosi per altro .

Domani però vediamo se riuscirò a visitare Segesta, al ritorno scopro che anche qui l’autostrada è gratis fino all’incrocio con la Catania, e mi sta venendo l’idea di fermarmi due notti a Cefalù così domani non ho la menata di cercare un posto, mi faccio tutta la zona di Palermo e ritorno in stanza a Cefalù. 

TRE GENNAIO

Qui il posto è bellissimo, la colazione è completa e vicinissima alla stanza, la moto appena fuori e nessuno in giro: non chiedo di meglio. La temperatura è finalmente gradevole, questa è la Sicilia che cercavo!

Stamattina me la godo; subito visita di Cefalu che è qui a due passi : il centro è molto caratteristico, il duomo è notevole, tutto l’insieme mi piace, sovrastato da quella gigantesca roccia che sembra debba cadere da un momento all’altro e seppellire la città; sarebbe un delitto! Ci metto un paio d’ore a girare con calma tra i vicoli, dopodiché riparto direzione ovest.

A villabate prendo la 121 e mi addentro all’interno. Appena la strada sale, si bagna tutta, la temperatura scende drasticamente e a uno a uno si presentano tutti i fantasmi del primo dell’anno. Rallento nelle curve e mi supera anche una signora con una panda che sicuramente sarà a metano. Arrivo a corleone a far benzina, e all’ingresso della città un bel cartello mi accoglie: “non fare niente di illegale”! Io?, no vhé!

All’ingresso del paese la benzina costa un decimo in più che in tutti gli altri posti, proseguo di 300 mt e al q8 costa TRE DECIMI in più, 1,8 contro gli 1,49 del resto della Sicilia . Mi fermo a prendere un caffè in centro, costo: 0,80 un prezzo che era un bel po’ che non vedevo dalle mie parti…

Proseguo per Partinico in mezzo a una vallata molto spettacolare e soprattutto, asciutta. Certo che qui tra sei mesi si schiatta di brutto. A Segesta c’è un tempio che non si può perdere, incastonato in una valle molto godibile, la cosa che mi colpisce è l’assenza completa di resti di vario tipo attorno, c’è il tempio e basta, sembra aviotrasportato li da chissà dove.

Decido di andare anche a selinunte, già che ci sono, e il cielo è nerissimo, pioggia assicurata. Macché. Passo incredibilmente sotto a sto cielo, da me se ci sono un paio di nuvole bianche, non necessariamente sopra la mia testa, comincia già a piovere, qui si è fatto buio che sembra di entrare all’inferno ma non gira una goccia d’acqua.

Selinunte e’ molto vasta, scarpino per bene per vederla tutta, ci sarebbero anche dei veicoli elettrici ma non esiste proprio. Il sito si articola in due principali zone, piuttosto distanti, più che altro perché ci entro che sono le 15.30 e il sito chiude gli ingressi alle 16 e le uscite alle 17, la vista poi, che dal sito spazia sul mare del sud è fantastica anche se siamo in gennaio ! gran foto al tramonto 🙂

al ritorno alla moto prima mi si rompe il portachiavi del gambero, attaccato alla chiave di accensione, poi mi si spezza la chiave del lucchetto del casco all’interno della serratura, per fortuna fuoriesce quel tanto che basta per toglierla con una pinza. Non lo so ma secondo me tra sale e salsedine.. Ritorno a cefalu e sono 200 km ,azz pensavo meno.

QUATTRO GENNAIO

oggi si va nell’estremo ovest, avevo il pallino di vedere Erice e oggi ci voglio arrivare. Saluto così il gestore del residence e mi avvio verso Palermo. Avevo notato, ieri, che l’autostrada a Palermo diventa statale a due corsie, e ci sono anche gli autovelox. La gente guida ordinata e lentamente, e questo è il segnale che dentro ai casotti gli autovelox li mettono per davvero, per cui mi adeguo. Esco per salire a Monreale a vedere il duomo, parcheggio in centro e entro proprio durante la funzione domenicale, per cui due foto e via, rispettando la sacralità del momento. Il panorama su Palermo è degno di essere immortalato, e riparto sereno. Una cosa che volevo fare assolutamente è fermarmi alle steli commemorative della strage di Capaci, e infatti eccole, sull’autostrada, maestose a ricordare questo triste episodio. Riparto pieno di pensieri e procedo per un bel tratto a 70 km/h, pensando ai tanti eroi che senza pubblicità svolgono un compito dove veramente ci vuole del coraggio.

Arrivo comunque presto a Trapani, trovo da dormire scarico la moto e mi dirigo subito a Erice, posta sul cocuzzolo di una montagnola che domina la città. Almeno penso che sia lì, perché la cima della montagna non la vedo proprio, è immersa nella nebbia, mentre a trapani c’è un gran sole. La salita è gradevolissima, panorami dappertutto, ma a metà strada si offusca tutto e arrivo a Erice che sembra di essere a Pozzuolo Martesana, nebbione e freddo. La cittadella è carinissima, coi suoi viottoli, in centro ci sono pure delle casette di legno che vendono prodotti locali di ogni tipo, stile mercatini di natale dolomitici; decido di fermarmi da Maria Grammatico, che secondo la lonely è la miglior pasticceria di tutta la Sicilia. Mi fermo invece a quella a fianco, che a occhio mi piace di più. La signora alla cassa vede la lonely e me la chiede, deve vedere una cosa… consumo una bella cioccolata e una fetta di genovese alla nutella, dopodichè la signora mi chiama e massacra senza pietà la vicina, rea di aver sfruttato una scrittrice per farsi una fama che in realtà non è meritata. Boh, non so, sicuramente la genovese alla nutella che mi sono mangiato era ottima.

Pronti via, domani si torna, per cui non mi fermo e sfrutto anche le poche ore che ho ancora a disposizione, procedo sparato fino a Marsala, che ha un centro veramente stupendo e vivo, e la cattedrale e il palazzo 7 aprile, che si affacciano sulla stessa piazza, sono proprio belli. Paglietta, mms con foto, ad un amico per chiedergli di indovinare dove sono, e bon, si rientra, e stasera voglio il cuscus, tipico piatto trapanese. Come trapanese? Ma non era africano? Be in effetti da trapani a tunisi non credo ci siano più di una decina di ore di nave…

Ed eccomi arrivato al cinque di gennaio, il giorno in cui voglio tentare di arrivare a casa da qui. Se non ce la faccio mi fermo da qualche parte. Tanto perché non ci deve essere fretta, sveglia alle 8 e colazione praticamente sul mare con una 15na di gradi e leggera brezza, poi via, la Sicilia scorre veloce sotto le ruote e trovo però un bel traffico di rientro sulle due corsie che incanalano al traghetto. Verso le 13 sono a Villa San Giovanni, e parto alla grandissima verso nord. Sole e freddo, ma dopo un centinaio di chilometri comincio a salire verso le mitiche montagne calabre, e infatti si copre tutto e in una decina di km la temperatura scende e comincia a nevicare. Ma non rimane giù niente! Rallento ma proseguo. Il casino dura una mezz’oretta, zona Cosenza, poi tempo bello anche se molto freddo e strada a volte ghiacciata. Arrivo a Salerno col buio, appena dopo il tramonto e a quel punto mi fermo una buona mezz’ora a rifiatare e smangiucchiare qualcosa, ho già fatto 800 km e, soprattutto, mi manca molto lo spoilerino touratech. Da qui in avanti, c’è poco da dire, tutta autostrada fredda fino a casa, arrivo a mezzanotte. Ho ancora un giorno di ferie, la befana, ottimo, domani quando a Correggio ci saranno 500 moto a far festa io sarò al lavaggio a togliere il sale dalla moto, che è piena fin dentro alle mutande. Bè, però se mi fermavo un giorno in più potevo visitare la valle dei templi, ad Agrigento, che invece ho saltato, o la città di Palermo, che è piena di roba da vedere. Perfetto, ecco la scusa per ritornare

Una risposta a “CAPODANNO IN INGHIA”

  1. Come sempre i tuoi viaggi raccontati sono talmente reali che sembra di viaggiare con te . Grazie mille .Bellissime foto .

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